Giradischi di modernariato

Giradischi: il suono del tempo

Il fascino del giradischi è indiscutibile sia per gli appassionati di vinile, sia per chi ancora ricorda quei meravigliosi piatti neri che ruotavano all’infinito e producevano le colonne sonore dell’infanzia.

Il giradischi nacque nella seconda metà dell’Ottocento. Allora si chiamava fonografo e riproduceva i suoni impressi su cilindri rivestiti di cera. Alla fine del secolo furono incisi i primi dischi, più economici da produrre, che in breve tempo sostituirono i cilindri e segnarono l’avvento dell’industria discografica.

Inizialmente, i supporti garantivano una rotazione dei dischi a 78 giri al minuto, ed erano realizzati in gommalacca o ebanite. I dischi in vinile arrivarono più tardi, dagli anni Quaranta, e ruotavano a velocità diverse. Erano i 33 giri e i 45 giri che ricordiamo con affetto.

Riproduzione

Per riprodurre quanto inciso si utilizzava un apparecchio con un supporto rotante per il disco: una testina di diamante o metallo vibrava nel solco del disco e trasmetteva la vibrazione sonora a un altoparlante.

Per imprimere il movimento rotatorio al piatto di supporto, i primi modelli erano azionati a manovella meccanica e generalmente erano conosciuti come grammofoni. Il suono usciva da una “tromba” amplificante.

Con l’avvento dell’elettricità domestica, la manovella scomparve e nacquero i giradischi elettrici, fissi o portatili (i vecchi “mangiadischi” per 45 giri).

L’invenzione del suono digitale segnò una brusca battuta di arresto per lo sviluppo del giradischi. I dischi divennero oggetti di cui sbarazzarsi e poi articoli da collezione. I giradischi furono portati in cantina.

Acquistare un giradischi oggi

Nonostante si tratti di oggetti considerati antiquati, i giradischi sono tornati di moda per gli amanti dell’analogico e con soddisfazione di chi non ha mai smesso di amare il vinile.

Oggi è possibile acquistare nuovissimi giradischi vintage con USB, dal design retrò ma dotati di funzioni modernissime.

Chi invece ancora possiede un giradischi e vuole restaurarlo per restituirlo agli antichi splendori, può ancora reperire alcuni pezzi di ricambio; puntine, bracci, cinghie, ecc.

Cosa controllare prima di acquistare

Per evitare acquisti sbagliati, occorre considerare che si tratta di oggetti che hanno una certa età e che probabilmente sono stati tenuti in cantina o in garage. Dunque verificare che il supporto del disco non sia deteriorato e giri alla giusta velocità, e che il meccanismo del braccio e l’amplificatore facciano il loro dovere.

Prezzi

Come per tutti gli altri articoli da collezionismo, i prezzi dei giradischi di antiquariato variano in base al pregio dell’oggetto, dell’età, della rarità e della marca. Per fare qualche esempio, un mangiadischi anni Settanta costa all’usato circa 20-30 €. Giradischi usati di qualità e ancora funzionanti costano non meno di 120 €. Il fonografo a cilindro viene talvolta messo in vendita all’antiquariato per 1.200-1.300 €.