Monete antiche degli Stati preunitari

Monete antiche degli stati preunitari: pezzi pregiati di storia italiana

Collezionare monete antiche è uno degli hobby più diffusi al mondo, il mercato dei collezionisti è molto attivo e gli scambi avvengono in ogni punto del pianeta. In Europa i collezionisti cercano soprattutto monete antiche greche, romane, bizantine, medievali e rinascimentali, ma anche quelle degli stati italiani preunitari sono molto apprezzate, soprattutto nel nostro paese.

Collezionare monete antecedenti all’unità italiana, quindi al 1861, è un’attività che consente da una parte, di entrare in contatto con un mondo che è ancora in qualche modo vicino e dall’altra, di aver a che fare con una gran varietà di monete diverse, giacché all’epoca l’Italia era formata da una decina di stati autonomi, ognuno dei quali coniava le proprie monete. Il valore di una moneta antica dipende dal suo stato di usura e dalla sua rarità. Ovviamente, la maggior parte delle monete da collezione sono usate. I prezzi per una moneta di uno stato preunitario possono partire da 1 € e arrivare a superare gli 8.000 €.

Quali sono le monete degli stati preunitari e che valore hanno

Le monete del Regno Lombardo-Veneto, che faceva parte dell’Impero d’Austria, sono piuttosto pregiate per i collezionisti ed erano di due tipi differenti, c’era il Ducato austriaco e la Sovrana del Lombardo veneto.

Molto ambite anche le monete del Granducato di Toscana dove, accanto a Zecchini e Rusponi, si trovano i Fiorini, il cui pezzo da 80 è passato alla storia. Questa moneta era praticamente un piccolo lingotto d’oro, dato che era fatta con oro da 24 carati, come riportava chiaramente il suo marchio. Averla nella propria collezione è davvero motivo di orgoglio.

Del Regno delle due Sicilie invece, gli appassionati cercano soprattutto le monete d’argento. E’ di grande valore, in particolare, una splendida serie in sequenza duodecimale: Piastra da 120 Grana, Mezza Piastra da 60 Grana, Tarì da 20 Grana, Carlino da 10 Grana e Mezzo Carlino da 5 Grana.

Lo Stato Pontificio, a differenza del regno delle due Sicilie, si avvaleva di un sistema decimale, le monete che i cultori bramano nella loro collezione sono gli Scudi d’argento e, sebbene di minor valore, i Baiocchi. Le monete d’oro, anch’esse molto ambite, erano declinazioni di quelle in argento e potevano avere il valore di uno Scudo, di due Scudi e mezzo, di 5 e di 10 Scudi.

In generale al di là della provenienza, le monete nuove, con la denominazione FDC ( fior di conio) sono le più pregiate.

Le monete antiche vanno maneggiate con guanti di cotone e per conservarle bisogna evitare sia i luoghi troppo freddi e umidi che quelli troppo caldi e secchi. Per capirci, un ambiente salutare per le persone è anche il più adatto a conservare la propria collezione di monete.