Palle di vetro da collezione

Il collezionismo: un hobby ricco di soddisfazioni

Il collezionismo è probabilmente l’hobby più diffuso al mondo. Le raccolte non conoscono età o confini; dalle più classiche, come quelle di monete o francobolli, che hanno anche un valore monetario quantificabile, oltre che affettivo, a quelle legate a personaggi noti, come gadget musicali o autografi, fino a quelle nate per caso e perciò originali e improbabili: tutti, prima o poi, ne cominciano una, a volte senza nemmeno accorgersene. Raccogliere, catalogare e conservare sono infatti attività praticamente innate.

Le palle di vetro: un piccolo mondo… in balia delle tempeste di neve

Fra i tanti oggetti collezionabili si annoverano le palle di vetro, che uniscono il fascino dei paesaggi in miniatura a quello di una fitta nevicata racchiusa in una sfera di vetro o cristallo. Nate come fermacarte o souvenir di viaggio, spesso contenenti soggetti legati al Natale, hanno una storia affascinante, che possiamo ripercorrere. La prima palla di vetro di cui si abbia notizia comparve all’Esposizione Universale di Parigi, nel lontano 1878. Si trattava di un fermacarte esposto da una vetreria locale e conteneva un uomo con un ombrello. Nel 1889, sempre all’Esposizione Universale di Parigi, ne comparve un’altra realizzata da un venditore di souvenir che ebbe l’idea di racchiudervi una miniatura della Tour Eiffel, appena inaugurata.

Il primo a brevettarne il funzionamento fu però un austriaco, Erwin Perzy I, un meccanico viennese che, nel tentativo di rendere più luminose le prime lampadine, ebbe l’idea di riempirle d’acqua. La cosa non funzionò, nemmeno quando l’uomo vi aggiunse dei fiocchi di semolino per far sì che la luce rimbalzasse all’esterno, ma ormai il fascino della lenta discesa dei frammenti bianchi, tanto simili a fiocchi di neve, aveva acceso la sua fantasia. Utilizzando le proprie abilità tecniche realizzò un minuscolo diorama per accentuare la suggestione di un paesaggio innevato. L’azienda di famiglia, nata grazie a questa piccola invenzione, è tuttora in attività.

Le prime produzioni industriali furono statunitensi, e sfruttavano una nuova tecnica che permetteva di riempire le sfere sott’acqua, rendendo il procedimento più semplice.

Il successo planetario fu poi decretato da due film: “Kitty Foyle ragazza innamorata” del 1940, con Ginger Rogers, e soprattutto il celebre “Quarto Potere” del 1941. Nella tetra scena iniziale, ricca di mistero, Orson Welles utilizzò una palla di vetro di Perzy, rotolata dalle mani di Charles Foster Kane, per sottolineare la morte dell’uomo, alla base dell’intera vicenda.

Trattandosi di oggetti che spaziano dalla produzione industriale all’antiquariato, il costo delle palle di vetro, sia italiane che europee, varia da pochi euro fino a circa 250 €. Il mercato dell’usato è naturalmente ricco, e offre gli oggetti più rari e curiosi.