È davvero un film eccezionale👍me lo rivedrei all'infinito. Racconta la vera storia dei riders americani degli anni '70; la libertà, l'indipendenza, il vivere alla giornata senza limiti e obiettivi. Rozzi, vagabondi, facendo quello che gli pare ma senza dare problemi ad altrui; rimanendo sempre e comunque in fondo, sempre dei bravi ragazzi. Ma siccome... Essendo appunto dei capelloni grezzi e libertini al massimo perché appunto vivevano sempre e comunque senza ne leggi ne regole ne ordini ma sempre padroni di se stessi alla gente civilizzata e bigotta, ma soprattutto alla polizia dei Paesi che attraversavano a cavallo delle loro motociclette venivano scherniti, offesi, neglificati o, peggio ancora, spesso anche arrestati. Ma, sotto sotto anche molto, ma molto invidiati per il loro stile di vita Perché ci stà una gran bella differenza tra: discutere di libertà, sognarlo e, meglio ancora esserlo nel vero senso della parola e siccome che loro lo erano tranquillamente in ogni senso della parola, metti il loro aspetto sempre trasandato, il loro che comportamento... Il loro vivere senza problemi... L'ho arrangiarsi come potevano...i vizi, l'alchool le droghe... Per loro I guai era un' attimo che se li attiravano come calamite. Fino ad arrivare all' epilogo con l'aiuto inevitabile tragico finale. Ma era più che logico che finisse in questo modo. L'unica pecca, le colonne sonore. L'unica cosa che non mi sono piaciute. Negli anni '70 c' erano i Boston, i Kansas, gli Arkansas, i Jefferson Airplane, gli Eagles... C'era davvero l'imbarazzo della scelta. Per non parlare di Jimi Hendrix e i Pink Floyd dei primi anni '65/'70, molto psichedelici con Syd Barrett. Leggi l'intera recensione
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