Macchinette per tatuaggi

 Come nascono e a cosa servono le macchinette per tatuaggi

La storia delle macchinette per tatuaggi risale alla fine dell'Ottocento, quando un americano di nome Thomas Edison brevettò una penna elettrica. Questo strumento, considerato il predecessore della macchinetta da tatuaggi, era, in realtà, utilizzato per duplicare in modo veloce i documenti e per eseguire disegni da ricamo. Era il 1876. Qualche anno dopo Samuel O'Reilly scoprì che, apportando piccole modifiche, la penna elettrica poteva essere utilizzata per iniettare dell’inchiostro sotto l'epidermide.Pare che il primo tatuatore ad utilizzare le macchinette elettriche fu il Prof. Frank Howard, che aprí un negozio di tatuaggi con forniture di articoli per tatuatori, incluse macchine per tatuaggi e colori.

Macchinette per tatuaggi: i vari tipi

I tatuaggi sono ormai diventati simbolo di una generazione e anche un artistico ornamento per il corpo, per questo, sempre più persone si avviano alla carriera di tatuatore. Quando si è un professionista dei tatuaggi, bisogna tenere in considerazione l'acquisto di strumenti e prodotti per tatuatori di qualità, incluse le macchinette per tatuaggi, disponibili anche in set completi e ricambi. La macchinetta per tatuaggi è lo strumento di lavoro fondamentale per tatuatori professionisti ed è composta da un ago che inietta l’inchiostro negli strati sottocutanei della pelle.A differenza di quelle antiche, le macchine moderne utilizzano bobine elettromagnetiche per spostare l’ago in senso verticale, a circa 50 penetrazioni al secondo.
Esistono diversi tipi di macchinette per tatuaggi:

  • macchine rotative: basandosi sul brevetto originale di Samuel O'Reilly, che è stato però migliorato nel corso degli anni, queste macchine usano un motore elettrico per guidare gli aghi;
  • macchine a bobina: sono le più comuni e si basano su un circuito elettromagnetico per far oscillare l’ago. Se ne possono trovare in molte varianti, dalla singola alla tripla bobina, mentre quelle “standard” ne hanno due;
  • macchine lineari: che hanno lo scopo di riversare i pigmenti di inchiostro in un unico passaggio per creare le linee principali. Utilizzano un circuito di contatto più corto (1.5mm – 2mm) per accelerare la velocità di rotazione;
  • macchine Shader, vengono comunemente usate per realizzare le ombreggiature o le diverse gradazioni di nero;
  • macchina pneumatica: alimentata da un compressore d’aria e molto leggera da maneggiare grazie all’assenza delle bobine. Inoltre, può essere messa in autoclave per essere sterilizzata completamente, senza bisogno di particolari procedure di smontaggio.  

È possibile acquistare questi strumenti per tatuatori e relativi ricambi a partire da 100 € fino ad oltre 1.500 €, sia a bobina che rotative.