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Recensioni (19)
10 mar 2022
Una ricerca finita bene
Il film di Arthur Penn, uscito nel 1985, s'iscrive nella cornice del thriller d'azione e di spionaggio. La moglie di Duncan Potter, un ex agente della CIA ora sotto copertura (Gene Hackman), viene rapita mentre sta trascorrendo una breve vacanza a Parigi. La donna aveva deciso di lasciare marito e figlio un poco da soli, per favorire il loro rapporto, poco dialogante. Il ragazzo, impersonato da Matt Dillon, non conosce la vera identità di suo padre, ne ha poca stima, perché ai suoi occhi è un uomo troppo quieto e pronto solo a somministrargli consigli indesiderati. Per trovare la donna, padre e figlio partiranno per un lungo viaggio che li porterà da Parigi ad Amburgo e Berlino, cercando di evitare le insidie di chi vuole eliminare Potter, depositario di un pericoloso segreto. Durante l'impresa, però, impareranno anche molto l'uno dell'altro. Il film, grazie a Gene Hackman e a un bravo Matt Dillon, è ben realizzato, ricco di colpi di scena e, a mio parere, ingiustamente meno noto al grande pubblico. Dunque, da vedere o rivedere.
20 nov 2021
Una storia enigmatica.
Il film presenta un Gene Hackman in un ruolo un poco inconsueto, che evidenzia la sua versatilità di attore caratterista. La trama del film, ricca di flashback e di soste riflessive, risulta più chiara solo rivedendo più volte la storia, peraltro ispirata a eventi reali.
10 mar 2022
Un progetto non ben pianificato
Il film di Gordon Flemyng, uscito nel 1968, si muove secondo lo schema consueto della preparazione e poi dell'esecuzione di una grande rapina, in questo caso il furto dell'incasso di una importante partita di football. Il cast raccoglie attori noti e apprezzati negli anni Sessanta, che si muovono assecondando bene il ritmo incalzante degli eventi presentati nella prima parte, conclusa dalla decisione di nascondere la ricca refurtiva nella casa di uno dei ladri.
Da questo momento in poi il ritmo del film rallenta senza motivo perché, dopo la scomparsa del denaro, i personaggi cominciano a sospettare l'uno dell'altro; azioni e dialoghi appaiono sfilacciati e talora incoerenti. L'intreccio, ormai prevedibile, si lascia sfuggire un'occasione narrativa densa di sviluppi quando, verso la fine, entra in scena il poliziotto (corrotto) impersonato da Gene Hackman. Un vero peccato usare solo negli ultimi venti minuti un attore così straordinario!