Gutenberg e la stampa a caratteri mobili
Il Quattrocento segnò una svolta nell’ambito della cultura e della produzione libraria grazie a un nome diventato celebre nella storia. Stiamo parlando di Gutenberg, orafo nato a Magonza che, verso la metà del XV secolo, donò al mondo la sua invenzione cambiando il corso della storia: la stampa a caratteri mobili.
Ma già prima di Gutenberg qualcosa aveva cominciato a muoversi nell’ambito della produzione libraria, con la diffusione della carta, importata dall’Oriente, e grazie a un nuovo interesse da parte del nascente ceto borghese e mercantile, che tolse il libro dal controllo esclusivo dei centri di cultura ecclesiastica e universitaria. Con la diffusione del libro come strumento di lavoro nacquero esigenze nuove, testimoniate dapprima dai cambiamenti nel tipo di scrittura che portò all'affermazione della cosiddetta minuscola carolina.
La stampa a caratteri mobili è un’importante rivoluzione tecnologica per rendere maggiormente accessibile il libro; libro che rimane molto simile al manoscritto quanto a caratteristiche estetiche.
Incunaboli e cinquecentine
Per incunabolo si intende un libro prodotto a stampa nel periodo tra la sua invenzione e i primi anni del Cinquecento, detto per questo anche quattrocentina. Il primo incunabolo una Bibbia latina che fu messa in vendita a Francoforte nel 1455. Si dice che l’umanista Piccolomini la scambiò per un manoscritto. Si definiscono invece cinquecentine i libri prodotti nel Cinquecento, con caratteristiche differenti.
L’incunabolo in origine non ha frontespizio, a imitazione degli antichi manoscritti che restarono in circolazione a lungo al fianco dei moderni libri a stampa. Il testo era generalmente diviso in colonne e venivano utilizzate le stesse abbreviazioni in uso nei manoscritti così come le note a margine. I capilettera erano realizzati a mano da artigiani. Dal tema religioso si passò ben presto alle prime edizioni di opere classiche, dalla filosofia alla narrativa italiana e latina.
Prime edizioni illustrate
La prima edizione a stampa di un’opera si chiama editio princeps, raccolte nelle più importanti biblioteche del mondo. Molti incunaboli venivano miniati e illustrati da artisti, artigiani e miniaturisti mutuati dal mondo degli antichi manoscritti. Una prima edizione illustrata ha sempre un notevole pregio storico e spesso artistico che ne fa pezzi da collezione preziosi per ogni studioso e appassionato. Se i volumi di pregio si trovano ben al sicuro nelle biblioteche di tutto il mondo, è possibile trovare online pezzi tirati fuori da illustri collezioni private e in cerca di nuovi estimatori. I prezzi variano in base al contenuto e alla rarità di ciascuna edizione: la Storia d’Italia di Guicciardini in 8 volumi è acquistabile a circa 1.000 €, mentre un’edizione cinquecentina del Nomenclator aquatilium animantium vale quasi 20.000 €.