Bacchette per batterie e strumenti a percussione

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A ritmo di batteria

Tra tutti gli strumenti che sono generalmente presenti in una band, è quello che si vede meno e si sente di più. Relegato in fondo al palco, “impallato” dai colleghi impegnati con chitarre, basso e tastiera, il batterista si dà un gran da fare per dare il ritmo ai compagni. La batteria è tra tutti lo strumento più fisico, impone contemporaneamente l’uso di tutti gli arti e richiede un notevole sforzo e una buona dose di energia.

Bacchette per batteria e strumenti a percussione

Per i neofiti non è facile destreggiarsi nell’acquisto di piatti, tamburi, aste e accessori vari. Un elemento da non sottovalutare è la scelta delle bacchette, fondamentali per caratterizzare il suono di batterie e percussioni. Le variabili in gioco sono il peso, la consistenza e lo spessore, ossia la circonferenza della bacchetta. Tendenzialmente, nel jazz e nella musica acustica si usano quelle leggere, mentre nel rock o nell’heavy metal si prediligono quelle più pesanti.

Questi parametri sono rappresentati da una sigla alfanumerica di due caratteri riportata sul manico. La lettera, A, B, o S, si riferisce al peso e alla consistenza: i modelli “A” sono quelli che hanno peso inferiore e sono quindi più agili; le “S” sono invece le più pesanti, mentre le “B” rappresentano la soluzione intermedia. I numeri, che possono variare da 1 a 7, indicano invece lo spessore; più il numero è basso e maggiore sarà la circonferenza. In sostanza le “7A” sono quelle in assoluto più leggere, che consentono la maggior velocità di esecuzione, mentre il modello “1S” è quello più adatto a produrre suoni più marcati, ma ad un ritmo decisamente inferiore.

Lunghezza, materiale e forma della punta

Le bacchette si differenziano poi per lunghezza e materiale; il legno è quello più usato, a seconda del tipo cambiano le caratteristiche. L’acero è leggero, quindi usato dai batteristi jazz, mentre la quercia, più resistente, è più adatta ai ritmi del rock. La lunghezza va dai 38,5 ai 41,5 centimetri. La scelta varia a seconda delle caratteristiche fisiche del batterista; l’importante è che consentano di raggiungere comodamente anche i piatti più lontani.

L’ultimo parametro in gioco è la forma della punta della bacchetta, che determina il timbro del suono: maggiore è la superficie che entra in contatto con il piatto o il rullante, più alta sarà la frequenza. La punta può avere tre forme: triangolare, ovale o tonda. Le prime due consentono di ottenere maggiori sfumature, mentre quella tonda è indicata nelle musica classica in cui sono richieste uguaglianza e armonia di suoni. I prezzi variano dai 3 € per una coppia di bacchette in legno d’acero ai 130 € per un set composto da 12 paia.

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