Canne da pesca fisse

Caratteristiche, vantaggi e svantaggi delle canne da pesca fisse

Evoluzione naturale della tecnica di pesca con filo in mano usata dai nostri progenitori, questo tipo di canna da pesca si differenzia dalle altre per l’assenza del mulinello e dei tipici anelli di scorrimento. La lenza viene quindi fissata a un apposito gancio collocato sulla sommità. Le sue caratteristiche distintive sono la reattività e la sensibilità, maggiori rispetto alle canne ordinarie e che consentono di vivere un’esperienza di pesca da vero esperto. Inoltre, queste canne sono più economiche di quelle a mosca. Lo svantaggio principale consiste invece nell’estensione (arrivano anche a oltre 10 metri), che la rende poco pratica, e nella necessità di limitare la lunghezza della lenza a quella della canna.

I materiali e i tipi di utilizzo

Le canne da pesca possono essere realizzate in canna di bambù, vetro o carbonio. Quest’ultimo, materiale di grido del momento, si caratterizza per ottime doti di elasticità e leggerezza, ma è meno resistente al tempo della fibra di vetro che, essendo più pesante, è consigliata per pescare pesci di dimensioni più grandi. Al giorno d’oggi, la tendenza è comunque quella di preferire il primo tipo di canna, in quanto più sensibile, reattiva e in grado di offrire le stesse prestazioni di durata e resistenza a condizione di scegliere la composizione di carbonio giusta. Più che al tipo di materiale, bisogna quindi orientarsi all’utilizzo che si intende farne (esistono canne da spinning, da casting, etc.) e al tipo di azione (di punta o parabolica), come specificato nelle specifiche tecniche del costruttore.

Le principali marche

Esistono parecchie aziende attive nel settore, alcune delle quali, come Shimano, sono brand molto ben affermati e conosciuti. Tra le migliori marche troviamo ad esempio Daiwa, leader mondiale nel settore, Mitchell, una delle case storiche più prestigiose e affermate, e le italiane Trabucco, che ha nelle canne fisse il suo punto di forza, e Tubertini, fondata negli anni ‘70 dall'omonimo campione italiano di pesca.

I prezzi e l’usato

Le canne da pesca più costose sono quelle realizzate in carbonio, che partono da circa 50 € per arrivare a oltre 80 €, a dipendenza di parametri come la lunghezza e la marca. I modelli in fibra di vetro si collocano invece in una fascia di prezzo che va da 7 € a 70 €. Infine, per gli amanti del tradizionale bambù, i prezzi oscillano dai 9 € ai 120 €. E per chi vuole orientarsi su un articolo di seconda mano e risparmiare? Il mercato dell’usato è ben rappresentato in questo settore, soprattutto per le canne in bambù, che sono spesso considerate degli articoli vintage o da collezione.