Calendari da collezione

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Il calendario come simbolo

_x000D_ Il calendario è oggi un oggetto segnato dal cambiamento dei tempi: è molto più pratico portare con sé i propri impegni e gli appuntamenti svuotando la mente e delegando a un'app il compito di farci da segretaria. Eppure continua a esercitare il suo fascino analogico anche in quest'era in cui ci affidiamo alla rete con tanta frequenza.

Un calendario usato ha anche il fascino intimo di saper raccontare la quotidianità della casa. La vendita di calendari oggi subisce l'inevitabile calo e i cosiddetti olandesi, i calendari senza foto ma coi numeri grandi e spazio sufficiente per le note, sono un gentile omaggio che fanno i commercianti ai propri clienti.

Un po' hot ma molto romantico

_x000D_ Tra quelli che hanno fatto storia, ci sono anche i maliziosi calendari di donne (già nel 2011 conoscono un inevitabile declino) che nei dieci anni a cavallo tra i due millenni fecero battere il cuore degli allora adolescenti (e non). Oggi fa una certa tenerezza che le foto discinte di modelle e donne di spettacolo del calendario di Max o Panorama facessero battere il cuore ai giovanotti pronti ad accaparrarsi uno dei tanti calendari hot.

Chi colleziona questi oggetti e li cerca immacolati raccoglie testimonianze di un tempo passato, anche se non esageratamente lontano, e molto diverso dal nostro quotidiano.

Le regole del collezionismo

_x000D_ Non di soli calendari di modelle si compongono le collezioni oggi. Tanto spazio hanno le pubblicazioni della Guardia di Finanza o dell'Arma dei Carabinieri che, al contrario di quanto si pensi, non è un calendario gratis, quindi non a spese dello Stato, ma acquistato dagli stessi militari che ne sostengono la tiratura che a volte ha quasi raggiunto il milione di copie.

Con tiratura decisamente molto ridotta è stampato The Cal, il calendario per antonomasia di Pirelli. Un fenomeno di costume intorno a cui ruotano i migliori nomi della fotografia internazionale. Pubblicato dal 1964 è diventato un riferimento iconico per definire i canoni di bellezza del proprio tempo.

I veri collezionisti devono fare riferimento alle guide e ai cataloghi esistenti che descrivono i dettagli e le quotazioni per ogni settore da collezione, anche nella stessa serie può esserci una grossa variabilità come nel caso di Coca Cola che stampa calendari dal 1891 (da 500 € a 18.000 €). È bene fare attenzione anche ai dettagli, non sono rare le copie non originali, fotocopie o ristampe non ufficiali. Ecco perché il collezionista attento deve sempre prima visionare con attenzione i calendari che gli vengono offerti.

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