Miniere virtuali

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Miniere virtuali: come entrare in possesso dei bitcoin

Quella di “miniera virtuale” è un’espressione che viene usata come metafora dell’atto di estrarre l’oro dalle miniere. La traduzione inglese è “bitcoin mining” o “bitcoin miner”.

In pratica, un minatore virtuale mette a disposizione un computer, che servirà per elaborare dei blocchi di dati. Ogni blocco ha un codice differente e il “volontario” (ovvero il minatore) guadagna 50 bitcoin (BTC) per ogni pacchetto di dati elaborati. Accedere a una miniera virtuale ha diversi costi, talvolta decisamente notevoli (da 1 € per le cryptomonete a 38.900 € per l’Antminer D3 di Bitmain). Tuttavia, alcuni di questi strumenti del mestiere possono essere acquistati anche usati.

Come si fa a minare

Per entrare nel mondo di monete, miniere e contratti virtuali bisogna disporre di: PC, connessione internet, Java e wallet per bitcoin. Il portafoglio bitcoin consente di svolgere molte operazioni, ad esempio conservare e trasferire i BTC ad altre persone, ricevere ed effettuare pagamenti e fare acquisti online là dove questo metodo di pagamento è accettato.

Per quanto riguarda il sistema operativo, si possono usare Windows, Linux e Mac.

Il lavoro può essere svolto autonomamente o in un gruppo (“pool”).

Bisogna poi scegliere se minare con l’hardware del PC o acquistare un ASIC.

Nel primo caso, è necessario disporre di una buona scheda grafica e di una CPU con ottime prestazioni. Inoltre, poiché il computer sarà sotto sforzo, è necessario avere delle ventole di raffreddamento adeguate.

In linea di massima, è però preferibile acquistare un hardware dedicato, in modo da non danneggiare il PC. Bisogna anche considerare che la macchina lavorerà parecchio, tenderà a surriscaldarsi e, infine, andrà ad incidere in modo importante sulla bolletta della corrente.

Un’altra soluzione è l’USB Miners.

Scelto l’hardware bisognerà pensare al software, che fa da tramite tra l’hardware e la rete Bitcoin, consegna il lavoro svolto e riceve quello degli altri minatori. Inoltre, servirà per monitorare la temperatura delle valvole, la velocità e l’hashrate.

Il Litecoin

Oltre al Bitcoin, che per gli esperti del settore equivale un po’ all’oro, esistono altre monete virtuali. La più comune tra queste, il Litecoin, viene paragonata all’argento ed è una moneta di scambio peer-to-peer, che consente di inviare pagamenti a chiunque a costi davvero vantaggiosi. Si tratta di una rete open source, che non ha un’autorità centrale. Rispetto al Bitcoin, è più affidabile per la conservazione dei dati e assicura una maggiore rapidità di risposta nella conferma delle transazioni. Questa rete di pagamenti globali è un valido mezzo di scambio, anche se resta per il momento complementare al Bitcoin.

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